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L'autostima: un pilastro del benessere

Aggiornamento: 19 gen 2023

“Sii la persona che vorresti avere accanto nella tua vita”

Ne parliamo con Enrico Maria Bellucci, psicoterapeuta


Quante volte sentiamo parlare di autostima? Chi poi ha intrapreso un percorso terapeutico sa bene come l’autostima giochi un ruolo fondamentale nella ricerca del nostro benessere e della nostra felicità, perché l’amore e la cura di noi stessi, insieme alla capacità che abbiamo nel prenderci per mano con leggerezza, si pongono alla base di qualsiasi percorso in grado di portarci a vivere bene e ad essere sereni.

Ma è anche vero che per prenderci per mano con leggerezza non dobbiamo avere paura, e per non avere paura dobbiamo credere in noi stesse e nelle nostre risorse interiori.


Di tutto questo vorremmo parlare oggi con lo psicoterapeuta Enrico Maria Bellucci. Enrico, innanzitutto, ci puoi spiegare meglio cos’è l’autostima?

L’autostima è il modo in cui percepiamo il nostro valore. Si forma dai dieci mesi in su ed è data dal nostro contesto socioculturale, dal metodo educativo, dalla scuola, dagli incontri, dai nostri genitori. Quindi l’autostima è il modo in cui percepiamo il nostro valore come persone, come uomini, come donne, come professionisti. È il nostro centro caldo, il nostro centro di gravità permanente.


Mi piace molto sia la definizione che la citazione musicale. Ma quindi cosa succede se non siamo dotate di autostima in misura sufficiente?

L’autostima è il primo dei sostegni di cui abbiamo bisogno, visto che è da lì che si irradia quel calore che ci scalda. Se questo fuoco non è acceso siamo in presenza di un problema serio poiché vivere senza autostima diventa un’eterna notte fredda senza coperte.

Qualunque cosa facciamo ci pesa il doppio o il triplo, perché la facciamo già sentendoci perdenti in partenza.

Quando siamo piccoli la riceviamo dalle persone che ci vogliono bene, le persone che si occupano della nostra istruzione o l’istruttore dello sport che pratichiamo.

Quando siamo grandi, invece, dobbiamo pensarci da soli, e se non siamo in grado di fornirci l’autostima di cui necessitiamo, tutta la vita sarà un’eterna scalata a piedi nudi, senza scarponi, faticosissima e dolorosissima. La vetta non sarà mai uno stimolo ma sempre un’incombenza, un qualcosa che ci ricorda che non ci arriveremo mai.

E in questa causalità circolare di inadeguatezza e di paura possiamo viverci anche tutta la vita.


Infatti a volte capita di vivere una vita che non ci soddisfa senza capirne il motivo. Ci sentiamo sbagliati, poco coraggiosi e ci rifugiamo nelle nostre comfort zone pensando che questo è il massimo che possiamo meritarci.

Il problema è rendersi conto di questo: renderci conto che ci sentiamo sempre Paperino. E di solito questo non lo facciamo, perché ci sembra più facile dire che siamo Paperino, perché così sembra che sia tutto incontrovertibile e non modificabile perché in fondo è la sfiga che ci insegue, non è colpa nostra.

Non ci viene nemmeno il dubbio che magari siamo noi poco attenti, poco pronti, poco stimolati. In questa condizione, se passa un treno non lo vediamo neanche, perché tanto siamo convinti che il treno non passerà mai.


Giustissimo, penso sia capitato a tanti di noi. Però allora ti chiedo: ci sarà anche una buona notizia, per noi, giusto?

Certo che c’è. La buona notizia, che del resto è sempre la stessa per tutti i problemi della vita, è che alla fine tutto dipende da noi, che l’ultima parola è sempre la nostra e che abbiamo sempre il potere di spezzare queste catene invisibili che legano il nostro corpo, la nostra mente, la nostra anima, il nostro spirito. Tuttavia, troppo spesso, per paura di fallire, anche in questo, ce ne freghiamo, e preferiamo dire che “siamo sempre stati così”.

E questa è la frase più scema che sento spesso dalle persone. Nonostante sia soltanto un modo per minimizzare una sofferenza che non è né piccola né banale.


Sicuramente non lo è. E forse, anche grazie a questa chiacchierata con lo psicoterapeuta Enrico Maria Bellucci, possiamo iniziare a capirlo, a sentirlo.

Senza l’amore, il rispetto e la comprensione per noi stessi non si va molto lontani; o meglio, si sopravvive ma non si vive veramente.

E su questo argomento mi torna in mente una frase che ho letto tempo fa e che ho trovato parecchio illuminante: “Sii la persona che vorresti avere accanto nella tua vita”.

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