di Sandro Santececca
Si sente spesso parlare della “Sindrome dell’eterno Peter Pan” ricollegata al comportamento di un uomo che non ha voglia di crescere.
Cos'è la sindrome di Peter Pan?
Scientificamente chiamata "NEOTENIA PSICHICA", è quella situazione psicologica in cui si trova una persona che si rifiuta o è incapace di crescere, di diventare adulta e di assumersi delle responsabilità.
La sindrome è una condizione psicologica patologica in cui un soggetto rifiuta di operare nel mondo "degli adulti" in quanto lo ritiene ostile e si rifugia in comportamenti e in regole comportamentali tipiche della fanciullezza.
Il termine è entrato nell'uso comune in seguito alla pubblicazione nel 1983 di un libro di Dan Kiley, intitolato “The Peter Pan Syndrome: Men Who Have Never Grown Up” e trae il nome dal personaggio principale del romanzo (e testo teatrale) Peter e Wendy scritto da James Matthew Barrie nel 1904.
Ora, siamo perfettamente d’accordo che possa esistere una patologia che porti ad avere atteggiamenti infantili anche in età adulta, sempre considerando che non è presente nell'attuale Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali.
La mia domanda è: “Perché disturbare Peter Pan?
Soprattutto le donne amano definire gli uomini come bambinoni o appunto eterni Peter Pan.
Ebbene, non sono d’accordo, ma proprio per niente!
Ma avete presente chi è Peter Pan? L' idolo, il supereroe di tutti i bambini maschi in età infantile. L’eterno bambino che vive sull’Isola che non c’è, che vola, gioca, ride e scherza con i suoi bimbi sperduti. Che affronta Capitan Uncino e i Pirati, salva gli Indiani e canta con le Sirene.
Ecco, Peter Pan non è un eterno bambino, almeno non fisicamente parlando, quello lo è.
Peter Pan è per tutti i bambini, sperduti e lettori delle sue storie, padre, fratello, zio, supereroe e esempio.
Un padre, perché si prende cura dei suoi bimbi sperduti, li accudisce e protegge trovandoli e portandoli sull’Isola che Non c’è.
È fratello, perché è un punto di riferimento per tutti loro, è lo Zio con cui giocare e divertirsi che porta i regali e nuovi giochi.
È un Supereroe, che combatte i cattivi e sconfigge Capitan Uncino per difendere la felicità e la gioia dei piccoli dell’Isola.
È un Esempio, perché tutti vorranno un giorno prendere il suo posto e diventare loro stessi dei Peter Pan.
Ecco, esiste la sindrome, ma non chiamiamola più di “Peter Pan” che anche io vorrei essere per mio figlio un Eterno Peter Pan.
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