L’intervista alla dott.ssa Laura Giovannini (psicologa)
di Gioia Belardinelli
In un precedente articolo abbiamo capito come l’innamoramento è senza dubbio l’esperienza più significativa e trasformativa che conosciamo, ne consegue che in questa fase della nostra vita ci si possa sentire al contempo anche più vulnerabili proprio perché nella relazione con l’altro riveliamo gli aspetti più intimi del nostro sé.
Perciò, soprattutto all’inizio, le intense sensazioni ed emozioni che si generano possono spaventare, e la paura di impegnarsi e rischiare appare come un fattore naturale dell’innamoramento.
Oggi grazie al supporto della nostra amica e bravissima psicologa Laura Giovannini approfondiamo meglio l’argomento che interessa sempre più persone in una società sempre più orientata al controllo e sempre meno a mettersi in gioco.
Allora Laura, cos’è la Filofobia?
La filofobia è una paura intensa e persistente di innamorarsi o di essere innamorati. Deriva dalle parole greche "philos" (amore) e "phobos" (paura). Questa condizione può influire profondamente sulla vita di una persona, rendendo difficile instaurare e mantenere relazioni affettive significative.
Cosa succede quando questa paura diventa talmente intensa e invalidante da impedire a una persona di amare, e addirittura di essere amata?
Quando la filofobia diventa intensa e invalidante, la persona può adottare comportamenti di evitamento. Ad esempio, potrebbe evitare situazioni sociali dove è possibile incontrare potenziali partner, sabotare relazioni nascenti o chiudersi completamente agli altri. Questo isolamento emotivo può portare a sentimenti di solitudine, depressione e ansia, creando un circolo vizioso difficile da rompere.
E allora ora ti chiederei: Quali sono le cause della Filofobia?
Le cause della filofobia possono essere molteplici e variano da persona a persona. Tra le più comuni troviamo:
Esperienze traumatiche passate, come un divorzio doloroso o una relazione abusiva.
Paura del rifiuto o dell'abbandono.
Modelli familiari disfunzionali o relazioni problematiche con i genitori.
Bassa autostima e insicurezza personale.
Come è possibile individuare i segnali di questa condizione?
I segnali della filofobia possono includere:
Evitamento delle relazioni sentimentali o dei contatti fisici.
Ansia intensa o panico in situazioni che potrebbero portare a un legame affettivo.
Tendenza a mantenere relazioni superficiali o a "scappare" quando la relazione diventa seria.
Razionalizzazioni eccessive per giustificare il proprio isolamento emotivo.
Quanto pesano le esperienze negative del passato?
Le esperienze negative del passato possono avere un peso significativo nello sviluppo della filofobia. Un trauma emotivo non risolto può lasciare cicatrici profonde, rendendo difficile per una persona fidarsi e aprirsi nuovamente all'amore. Tuttavia, è importante ricordare che con il giusto supporto terapeutico, è possibile affrontare e superare questi traumi.
La filofobia può avere un impatto anche sulla sfera sessuale?
Sì assolutamente, alcune persone potrebbero evitare completamente l'intimità fisica per paura di creare legami affettivi. Altre potrebbero separare il sesso dall'amore, vivendo la sessualità in modo distaccato.
Quanto è importante riconoscere se si soffre di Filofobia?
Essere consapevoli della propria filofobia è il primo passo verso la guarigione. La consapevolezza permette di riconoscere i propri schemi di comportamento e le paure sottostanti, aprendo la strada al cambiamento. Per costruire relazioni sane e gratificanti è fondamentale esplorare queste paure e sviluppare strategie per gestirle
Cosa fare invece quando si sta vivendo un coinvolgimento emotivo con una persona filofobica?
Se ti trovi in una relazione con una persona filofobica, è importante essere paziente e comprensivo. Comunica apertamente e con gentilezza, evitando pressioni. Incoraggia il partner a considerare un percorso terapeutico e mostra supporto durante il processo. Riconosci che i progressi possono essere lenti e non prendere le reazioni di evitamento sul personale.
A questo punto, come diceva Lubrano :), la domanda nasce spontanea... e se fosse solo un alibi?
A volte, le persone possono usare la filofobia come alibi per evitare relazioni per altre ragioni, come il desiderio di mantenere la propria indipendenza o altre priorità personali. Distinguere tra una vera filofobia e un semplice pretesto richiede una comprensione profonda della persona e delle sue esperienze. Un terapeuta può certamente aiutare a chiarire queste dinamiche.
Ricordiamo sempre che parlare di queste tematiche in modo aperto e senza pregiudizi è fondamentale per favorire la comprensione e il supporto reciproco.
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