L’ intervista a Laura Giovannini, psicologa
di Gioia Belardinelli
Il rapporto che esiste tra alimentazione ed equilibrio psicologico ed emotivo è molto complesso, ne abbiamo in parte già parlato, ed ovviamente funziona in entrambi i sensi: una buona alimentazione ha implicazioni dirette sul nostro umore, sul nostro stato di forma e dunque sul nostro equilibrio, e in senso inverso il nostro stato psico-emotivo può avere influenze rilevanti sulle nostre abitudini alimentari (giuste o sbagliate che siano), sui nostri impulsi, sul significato che ha per noi il cibo in un dato momento.
L’ abbiamo sperimentata tutti, la fame nervosa o fame emotiva, quella tendenza a mangiare in risposta alle nostre emozioni. Una strategia (sbagliata) per anestetizzare solitudine, ansia, tristezza, frustrazione attraverso il consumo del comfort food: cibo, spesso dolce (ma non sempre), che dà una sensazione di pace nell’esatto momento in cui senti di averne il bisogno.
Il mangiare emotivo, può essere sicuramente qualcosa che rischia di spostare l’asticella dalla salute a un primo livello di disagio, fino ad arrivare alle situazioni di vera e propria patologia nel rapporto con il cibo.
Ma andiamo per gradi, e oggi con la psicologa Laura Giovannini, iniziamo ad affrontare il rapporto con il cibo, per capire quanto sia condizionato dai nostri stati interiori.
Allora Laura, cos’è la fame nervosa?
La fame nervosa, anche conosciuta come fame emotiva è un tipo di fame che non è causata dalla necessità fisica di nutrirsi, ma piuttosto da fattori emotivi o psicologici. Le persone che soffrono di fame nervosa possono sentirsi spinte a mangiare non perché hanno fame fisica, ma perché cercano di soddisfare un bisogno emotivo o psicologico.
Ciò significa che la fame nervosa può essere scatenata da vari fattori emotivi, come lo stress, l'ansia, la noia, la solitudine o la tristezza. Le persone possono cercare il cibo come mezzo per alleviare queste emozioni o per distogliersi da esse temporaneamente. Tuttavia, dopo aver mangiato, spesso provano sensi di colpa o rimpianto, poiché la soluzione temporanea non risolve il problema sottostante.
La fame nervosa può portare a mangiare in modo eccessivo o a scegliere cibi ad alto contenuto calorico e poco salutari per alleviare le emozioni negative.
Questo ciclo può diventare dannoso per la salute mentale e fisica nel lungo periodo, poiché può contribuire al sovrappeso, all'obesità e a diversi tipi di disturbi alimentari. Affrontare la fame nervosa coinvolge spesso l'apprendimento di nuove strategie di coping per gestire le emozioni senza ricorrere al cibo.
Questo può includere l'apprendimento di tecniche di gestione dello stress, l'adozione di un'alimentazione equilibrata, lo sviluppo di abitudini di vita sane e il supporto psicologico o terapeutico per affrontare le cause sottostanti delle emozioni negative.
Puoi farci qualche esempio concreto?
La fame nervosa è un po' come quella voglia incontenibile di pizza dopo una lunga giornata di studio o quel desiderio irresistibile di gelato quando si è tristi. Si tratta di una fame che non arriva dallo stomaco, ma dal cuore e dalla mente. Quando ci sentiamo stressati, tristi o annoiati, a volte il nostro cervello cerca conforto nel cibo, come se fosse una specie di abbraccio gustoso. È un po' come se il nostro corpo ci chiedesse un po' di coccole extra sotto forma di cibo.
Il trucco sta nel capire che c'è una differenza tra fame vera e propria e fame nervosa. La fame vera ti dice che il tuo corpo ha bisogno di energia, mentre quella nervosa è più come un desiderio improvviso di dolcezza quando sei giù di morale. Imparare a riconoscere queste differenze è importante per evitare di mangiare troppo quando non serve e cercare invece modi più sani per gestire le emozioni, come fare una passeggiata, chiacchierare con gli amici o fare una pausa di meditazione.
Quindi, ricorda di ascoltare il tuo corpo, ma anche il tuo cuore e la tua mente quando si tratta di mangiare!
Nella prossima intervista alla psicologa Laura Giovanni capiremo nel dettaglio come smettere di sfogarci sul cibo attraverso suggerimenti ed esempi pratici.
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