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Dieta Flexitariana: la giusta via di mezzo

di Gioia Belardinelli

Secondo Aristotele la “virtù sta nel mezzo”.

Ovviamente non esiste una formula magica per trovare “il giusto mezzo” ma secondo il filosofo dobbiamo continuamente sforzarci per raggiungerlo, poichè la virtù, così come la felicità, è una questione di esercizio.




A me questa definizione è sempre piaciuta molto perché nella mia vita quando ho provato ad adottare soluzioni estreme hanno sempre avuto vita breve, e di certo non mi hanno aiutato a coltivare il mio benessere psicofisico.


Ecco perché ho trovato molto interessante scoprire che per nutrire in modo sostenibile i nove miliardi di persone che popoleranno il pianeta nel 2050, senza danneggiarne o sfruttarne esageratamente le risorse, bisognerebbe adottare un regime alimentare flexitariano, ossia una giusta via di mezzo tra la dieta vegetariana e la dieta mediterranea.


Il nome è nato dalla crasi dei rispettivi termini inglesi flexible e vegetarian, e le persone che seguono questa "filosofia alimentare" sono vegetariane flessibili ma si potrebbero anche definire onnivore consapevoli o ecocarnivore.


Adottare una dieta flexitariana è vantaggioso non soltanto perché può aiutare a perdere peso in modo sano ma anche perché a lungo andare può avere effetti sociali e ambientali non indifferenti. Riducendo il consumo di fonti animali a beneficio del pianeta, infatti, si attua concretamente una scelta etica molto importante.


Le diete flessibili, che cercano attivamente di includere fonti proteiche sia vegetali che animali, sono diventate un argomento di tendenza nell'industria alimentare anche grazie all'interesse dei consumatori per soluzioni come “Meatless Monday”, il cosiddetto “Lunedì senza carne”, lanciato dall'artista Paul McCartney che ha contribuito così ad introdurre il concetto di flessibilità nel nostro stile di vita.


Per mettere in atto il programma alimentare «flessibile», oltre a mangiare pulito, di cui abbiamo parlato in un precedente articolo, dobbiamo prediligere alimenti vegetali sani e non trasformati, introducendo due volte alla settimana carne, pesce, pollame, frutti di mare e uova, possibilmente bio e a chilometri zero.


Gli effetti positivi sulla nostra salute sono facilmente riscontrabili anche dopo poche settimane:

  1. Maggiore energia durante il giorno

  2. Migliore qualità del sonno

  3. Mente più acuta e miglioramento della memoria nel tempo

  4. Migliore composizione corporea e quindi più facilità nella gestione del peso

  5. Riduzione del rischio di malattie gravi, come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiache

  6. Aspettativa di vita più lunga e di qualità migliore

  7. Miglioramento della serenità mentale data anche dalla consapevolezza che nel nostro piccolo stiamo dando un piccolo contributo a beneficio del pianeta.

Insomma, forse la giusta via di mezzo nell’alimentazione esiste, e adottando questo approccio alimentare possiamo contribuire a migliorare, al contempo, la salute globale, la nostra forma fisica e le risorse del pianeta.


Quindi perché non provare a cogliere quest’opportunità?

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